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Un esordio così tra i professionisti forse non l'aveva nemmeno immaginato. Luca Giudici è un giocatore dal grande talento, ma con la capacità di tenere i piedi per terra, tipica di chi ha conquistato la ribalta col lavoro e il sacrificio anche nelle serie minori.

Luca, tre gol in cinque partite sono un bottino da punta vera, altro che da esterno...

“Devo ammettere che non me l'aspettavo. Sono in un buon momento, ma i gol contano relativamente. L'aspetto più importante è lavorare bene e dare una mano alla squadra”.

Hai avvertito il salto tra Serie D e C?

“Sì, in tanti piccoli aspetti. Magari non in maniera eclatante, ma la differenza c'è. Faccio un esempio: in Serie D tante volte affronti terzini giovani e impreparati, qui no. Trovi difensori esperti che magari hanno giocato in categorie superiori”.

In Serie C ci sei arrivato con una maglia importante.

“Ho scelto di venire qui perchè dopo anni di provincia avevo voglia di provare una piazza come quella di Monza, con una storia e un pubblico che tutti conoscono”.

E poi il feeling con mister Zaffaroni è una certezza in più.

“Conosco il mister da tanti anni ed è stato tra i fattori determinanti per la mia scelta. So quello che vuole, come lavora e lo ringrazio perchè sa esaltare le mie caratteristiche. Sono in quella fase della carriera di un giocatore in cui è vicina la piena maturazione, so che devo migliorare tanto, ma con lui posso riuscirci”.

blank Luca Giudici: “Ho scelto Monza per dimostrare di valere tra i professionisti”

Che idea ti sei fatto del vostro girone? Quali sono le squadre favorite?

“Credo che sia un campionato equilibrato, con poco divario tra le prime e le ultime, quindi serve avere sempre massima attenzione. Livorno e Pisa sono molto forti, ma ripeto ogni settimana può esserci una sorpresa”.

E il Monza dove si inserisce?

“Per noi è un campionato nuovo, quindi dobbiamo trovare la nostra dimensione. Non guardiamo alla classifica, ma pensiamo di settimana in settimana”.

I tuoi obiettivi, invece, quali sono?

“Non voglio fissarmi delle quote. Sicuramente dare il massimo in partita e in allenamento e poi rimanere il più a lungo tra i professionisti”.


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