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Fabrizio Di Bella è il nuovo Responsabile dell'Area Tecnica di Studio Assist & Partners. Nella nostra squadra entra un profilo di grande preparazione e professionalità: cresciuto nel settore giovanile della Lazio, puó vantare una lunga militanza tra i professionisti con le maglie di Livorno (Serie B), Barletta e Piacenza, ma anche nelle Nazionali Giovanili. 

Complessivamente in carriera ha raccolto oltre 180 presenze (con una sola espulsione, non male per un difensore centrale) prima di lasciare il calcio giocato per frequentare il Corso Uefa B a Coverciano.

Fabrizio, quando hai iniziato a pensare a questo nuovo incarico?

“Quando un giocatore smette, deve fare più cose possibili e migliorare le proprie competenze per farsi trovare pronto alla nuova vita professionale. Nella mia carriera, quando ero giovane, sono passato in pochi mesi dai dilettanti al sogno di essere aggregato al Livorno in Serie A. Non è stato facile gestire un salto così importante e qualche errore di gioventù l'ho commesso, ma sono serviti per crescere”.

Che valore aggiunto porterà la tua figura allo Studio?

“Ho giocato in dieci regioni diverse e posso dire che il calcio si vive allo stesso modo praticamente ovunque. La principale distinzione relativa agli atleti che ho incontrato nel mio percorso è legata alla professionalità: i professionisti a 360º e coloro che interpretano questa professione come un hobby. Quello che conta è saper parlare la stessa lingua dei giocatori, entrarci in empatia e capirli umanamente fino in fondo. Per me è semplice, essendo stato calciatore fino a pochi mesi fa, ho conosciuto in questo ambiente tantissime personalità e mentalità  differenti”.

Come affronterai questo nuovo incarico?

“La competenza e la serietà le ritengo fondamentali. Avró un approccio in punta di piedi ma senza paura, convinto fermamente dei valori che potró trasmettere. Imparareró tante cose nuove, ma sono in questo mondo da tanto tempo e penso di avere l'esperienza giusta per implementare il progetto ambizioso di Studio Assist”.

Prima hai fatto cenno al rapporto coi giocatori. Come lavorerai insieme a loro?

“Quando lo provi sulla tua pelle, capisci davvero che dagli errori si impara. Il fatto di averne commessi alcuni in carriera, mi permetterà di far sì che ai nostri assistiti determinate situazioni non capitino o vengano gestite insieme al meglio. I nostri giocatori non saranno mai soli. Un buon agente deve aiutare il proprio assistito soprattutto sotto il profilo di crescita umana, aiutandolo in ogni momento. So cosa si passa in certi momenti, sia positivi che negativi, in entrambi i casi noi ci saremo”.

Cosa ti ha colpito di Studio Assist & Partners?

“Il fatto che ci sia una struttura dove ognuno ha il suo ruolo e tutti sono sotto un'unica guida, che è quella di Alessandro Orlandi, che è colui che guida e motiva l’intero gruppo. La sua cultura del lavoro, abbinata a dinamismo e professionalità mi hanno subito convinto”.

Meglio lavorare con un giocatore giovane o con un calciatore più esperto?

“Sono gestioni diverse, ma che meritano lo stesso livello di attenzione. Certamente lavorare con un ragazzo giovane e aiutarlo ad arrivare in alto è una grande soddisfazione, ma lo è anche supportare un calciatore affermato nella gestione delle sue molteplici dinamiche di alto livello ”.

Quali sono gli obiettivi che ti sei dato nel medio e lungo periodo?

“Alla base del mio lavoro ci sarà sempre l'onestà e la trasparenza. Soprattutto con i più giovani dovrò essere 'il compagno di squadra più vecchio', che li aiuta e li guida verso le scelte migliori. La fiducia deve essere l'elemento fondante del rapporto tra giocatore e lo Studio. Voglio aiutare i nostri assistiti a raggiungere e mantenere quei livelli che io ho solo sfiorato, ma sempre sognato!”.

 

 


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