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Tutti i giorni parliamo di Calciomercato, perché il trasferimento di questo o di quel giocatore in una determinata squadra si accompagna ai sogni e alle speranze di ciascun tifoso. Per chi vive il calciomercato dietro le quinte, come nel nostro caso, le dinamiche sono molto diverse, ma una cosa accomuna tutti quanti: la passione.
Ma in realtà, cosa sappiamo davvero del calciomercato?

Dal momento della sua introduzione, la sessione di trasferimento dei calciatori è davvero cambiata. Inizialmente si acquisivano solo giocatori provenienti da squadre geograficamente vicine, poi le frontiere si sono ben presto allargate... Gli anni Venti rappresentarono una prima svolta, con l'avvento nel mondo del calcio di veri e propri magnati che hanno permesso al nostro amato sport di raggiungere i canoni del professionismo. Gli anni Trenta segnarono l'apertura al tesseramento degli oriundi; questo significò un ulteriore step in avanti, con le trattative che iniziarono ad assumere contorni non solo internazionali, ma addirittura intercontinentali. Il calciomercato, nell'accezione che conosciamo, nasce negli anni Cinquanta, grazie all'intuizione di Raimondo Lanza di Trabia, un nobile deciso a portare il Palermo ai vertici del calcio nazionale che per acquistare i suoi giocatori preferiti, iniziò a radunare i dirigenti delle squadre avversarie in un noto hotel milanese. Insomma, né più né meno di quello che accade oggi.

L'ultimo vero scossone alle contrattazioni arrivò appena prima del nuovo millennio. Nel 1990, il calciatore belga Jean-Marc Bosman, all'epoca militante nel Royal Liegi, chiese di potersi trasferire al club francese del Dunkerque. Il Royal Liegi rifiutò il trasferimento del calciatore non considerando sufficiente la cifra offerta dal Dunkerque. Nel frattempo il contratto di Bosman era scaduto e per questo motivo il calciatore belga finì fuori rosa a ingaggio ridotto. Nel 1995 Bosman presentò una causa alla Corte di giustizia dell'Unione europea per un caso di restrizione al commercio e alla libera circolazione dei lavoratori all'interno dell’Unione europea. Le toghe gli diedero ragione, stabilendo che il sistema fino ad allora vigente rappresentava una restrizione alla libera circolazione dei lavoratori e ciò era proibito dall’articolo 39 del Trattato di Roma. Tutti i calciatori dell’Unione europea potevano quindi, trasferirsi gratuitamente alla fine del loro contratto, nel caso di un trasferimento tra due club appartenenti ad un’altra federazione calcistica dell’Unione europea. Venne inoltre stabilito il diritto di un calciatore a firmare un pre-contratto con la nuova società di destinazione negli ultimi sei mesi del proprio contratto. La sentenza Bosman favorì anche l'abolizione del tetto al numero di calciatori comunitari nelle rose, proprio per evitare discriminazioni.

Oggi i trasferimenti si dividono in tre categorie:

Trasferimento a titolo definitivo: la società acquista o cede definitivamente il diritto alle prestazioni sportive di un calciatore in cambio di una somma di denaro e/o del cartellino di uno o più calciatori di sua proprietà.

Trasferimento a titolo temporaneo (o Prestito): un calciatore si trasferisce da una società ad un'altra per un determinato periodo di tempo. La società di partenza continua a detenere il cartellino del calciatore che, in base agli accordi, può anche essere richiamato in caso di bisogno. Le società si possono accordare su un prezzo che la squadra che riceve il calciatore può pagare alla fine del periodo del prestito per acquistare l'intero cartellino. Il prestito può anche essere oneroso.

Compartecipazione (o comproprietà): la società acquista o vende la metà del cartellino del calciatore, con la possibilità di mettersi d'accordo per il prezzo con cui acquistare l'altra metà (diritto di riscatto). Se le due società non arrivano alla risoluzione della comproprietà (eventualità che si verifica nel caso in cui all'atto dell'acquisto non vi sia stato un accordo per il riscatto), la risoluzione viene operata mediante la presentazione di due offerte in buste chiuse: la squadra che ha offerto di più ottiene l'intero cartellino. La comproprietà può essere rinnovata ed esiste la possibilità di un contro-riscatto a favore della squadra cedente. In Italia questo tipo di trasferimento è stato abolito dalla FIGC nel maggio del 2014, con la possibilità di rinnovare soltanto le comproprietà già esistenti e di non crearne di nuove. Il 25 giugno 2015 si è avuta l'ultima risoluzione delle compartecipazioni; da quel giorno in Italia non esiste più tale forma di trasferimento.

Oggi il calciomercato si divide in due sessioni: la prima va dall'1 luglio fino alle ore 20 del 18 agosto, la seconda dal 2 gennaio fino alle ore 20 del 31 gennaio.

Ma in fondo, per gli appassionati è calciomercato tutto l'anno!

 


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