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Quando un giocatore esce dalla Primavera di un club prestigioso come il Milan ha tutta una carriera da vivere. Il destino gli è entrato a gamba tesa, ma Pietro Cogliati l'ha superato come fa coi difensori che incontra ogni settimana e ora, a 24 anni, vuole vivere una grande stagione, salvare la Vibonese e puntare al salto di categoria.

Pietro, partiamo dal gol di domenica, il primo in maglia calabrese.

“Sono contento perchè mancava solo quello. Era un periodo in cui facevamo belle prestazioni, singolarmente e di squadra, ma faticavamo a concludere. Il gol, quindi, è una grande soddisfazione che ripagare la fiducia e l'affetto della piazza”.

Che ambiente hai trovato alla Vibonese?

“Ho trovato una bella piazza che ha tutte le potenzialità per diventare un'ottima piazza. Stiamo cercando di riavvicinarci ai tifosi per riempire lo stadio come una volta. Il Presidente è una grandissima persona, sempre vicino a noi, così come il DS. Ho trovato tante persone perbene. Poi c'è un pubblico che ti permette di lavorare con tranquillità: anche dopo i primi risultati non positivi ci ha sempre sostenuto in maniera molto costruttiva”.

Sei alla tua prima esperienza al Sud. Quali sono le principali differenze che hai trovato con gli altri gironi di Lega Pro?

“Ci sono tante differenze. La più netta sta nell'agonismo che spesso prevale sui tatticismi. Qui gli spazi sono superiori, però il gioco resta comunque duro. Poi c'è molta differenza tra chi punta a salire in Serie B e le altre, mentre i due giorni del Nord più equilibrati”.

Ma con qualche risultato positivo potreste riagganciare il treno buono...

“Sì, ma se non sei tra le primissime, ambire ad arrivare tra le prime quattro è difficile”.

Che tipo di giocatore sei?

“Sono un attaccante esterno ma ora sto facendo la seconda punta. Sono uno rapido, mi butto negli spazi, sono veloce, mi piace puntare l'uomo e ogni tanto faccio gol. Spero che la frase diventi 'faccio spesso gol'”.

La tua è una bella storia di sport, ma anche di vita.

“La rottura del crociato nell'ultimo anno di Primavera è stato un colpo molto duro perchè ho perso quella che per me poteva essere una stagione determinante. Devo ringraziare mister Bertani che mi ha concesso una prova alla Tritium, in quella che era la Serie C1, e da lì sono ripartito. Nella sfortuna sono stato fortunato a trovare un tecnico che ha creduto in me. Quella è stata un'esperienza molto formativa, così come quella col Pavia durante la quale mi sono confrontato con giocatori di categoria superiore. Sono arrivato come signor nessuno, ma mister Maspero mi ha conosciuto e mi ha dato fiducia. Peccato solo l'esito sfortunato dei playoff”.

La tua occasione, allora, potrebbe essere questa.

“Come dicevo prima voglio ripagare la fiducia che mi è stata data. Il mio obiettivo è fare buone prestazioni, più gol possibili e aiutare la squadra a salvarsi. Sento che questo può essere un anno importante”.

Un'ultima cosa: Quali sono le tue favorite per la vittoria del campionato nei tre giorni?

“Nell'A sarà corsa a due tra Alessandria e Cremonese. Il B è più equilibrato, con Reggiana e Bassano che daranno filo da torcere a Parma e Venezia. Nel girone C penso che sia lotta a tre tra Foggia, Lecce e Juve Stabia”.

 

 


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